Se hai un giardino, grande o piccolo che sia, sicuramente saprai che è importante automatizzare l’innaffiamento del prato e delle piante. Sebbene installare un impianto di irrigazione richieda un certo investimento, con questi sistemi è possibile risparmiare acqua, non passare ore a dare l’acqua e avere piante e prato sempre perfetti e curati, anche quando ci si trova in vacanza. Vediamo come progettare un impianto di irrigazione nel modo giusto.
Fare qualche calcolo e prendere le misure
Innanzitutto, la prima cosa da fare è prendere alcune misure del giardino. Ad esempio bisogna conoscere esattamente la grandezza dell’area da coprire, in particolare del prato in cui andranno sistemati i vari irrigatori a scomparsa. Per una maggiore precisione è importante segnare tutto su carta, oppure usare un tablet o dei programmi per il pc, eventuali ingombri e aree da non coprire.
Il risultato deve essere una mappa dettagliata del giardino con l’indicazione delle zone in cui non c’è il prato e tutte le misure esterne e interne. A questo punto è importante capire quali piante e aiuole andranno collegate all’impianto, stabilendo che tipo di irrigazione è più adatta per irrigare queste essenze. Cerchiamo di capire meglio.
Come funzionano gli impianti di irrigazione?
I sistemi di innaffiamento automatico sono composti da varie zone, chiamate in gergo settori. In pratica l’impianto funziona con una serie di circuiti, ognuno dei quali è collegato a una elettrovalvola, un dispositivo che funziona come un rubinetto idraulico con azionamento elettrico. Quando la centralina dà il comando viene aperto il circuito, fornendo l’acqua a tutti gli irrigatori collegati, per poi spengersi al termine del ciclo impostato.
Per dimensionare bene un impianto di irrigazione bisogna suddividere il sistema in settori, in questo modo è possibile progettare tutto in maniera precisa. In particolare bisogna dividere il prato dalle piante (o dalle aiuole a seconda della disposizione del giardino). Il prato infatti deve essere innaffiato dagli irrigatori a scomparsa, mentre le piante da irrigatori a goccia, da collegare su circuiti differenti.
Per calcolare i circuiti è necessario considerare la portata dell’acqua, per stabilire il numero di irrigatori che si possono attaccare su una singola linea. Lo stesso avviene per i gocciolatoi, dunque queste fasi preliminari aiutano a ottenere un sistema adeguato, senza sprechi e cali di pressione. Dopo questa spiegazione ritorniamo al nostro sistema d’irrigazione automatico per il giardino.
Quanto settori creare per l’impianto d’innaffiamento
Come abbiamo visto è indispensabile dividere il giardino in settori, separando anche le zone dove bisogna innaffiare le piante dal prato. In base alla portata d’acqua si devono pianificare varie linee per il prato e le aiuole, per poi calcolare i metri di tubo da acquistare, i vari raccordi per i collegamenti e le giunzioni, oltre al numero di elettrovalvole.
In questo modo si può fare una stima delle componenti da acquistare, aggiungendo in base ai settori anche il tipo di centralina. Questo dispositivo serve per comandare a distanza tutto l’impianto, impostando dallo schermo la frequenza e a durata di ogni ciclo d’innaffiamento. Dopo aver comprato il materiale adeguato è possibile procedere all’installazione.
Come montare un impianto d’irrigazione
Premesso che è opportuno rivolgersi a un esperto, soprattutto per giardini di medie e grandi dimensioni, vediamo come procedere all’installazione del sistema d’irrigazione automatizzato. La prima cosa è fare gli scavi per stendere il tubo, da interrare all’incirca a una profondità dai 15 ai 30 centimetri.
I solchi devono seguire tutto il perimetro del giardino, secondo una logica che consente di risparmiare metri di tubo e fare per ogni linea il percorso più breve. Dopodiché è necessario dividere lo spazio da coprire nel giardino, per capire dove bucare il tubo e applicare gli irrigatori a scomparsa.
Per il foro esistono degli strumenti appositi, poi è necessario sistemare l’irrigatore e stringere il supporto di collegamento al tubo. Una volta messi tutti gli spruzzatori, bloccandoli con della terra ai lati, bisogna scegliere un punto dove montare le elettrovalvole. Queste componenti possono essere sistemate singolarmente in vari punti del giardino, oppure è possibile fare un unico scavo e mettere tutte le elettrovalvole in linea.
Poi è necessario collegare le varie entrate con il tubo principale dell’acqua, quindi connettere l’altra estremità con l’uscita del pozzo o del tubo primario di approvvigionamento idrico. Al termine va montata la centralina, in un punto riparato dalla pioggia oppure messa all’interno di apposite scatole a tenuta stagna, infine va collegata con dei fili elettrici a 24 V con le elettrovalvole.